“Un orizzonte di risparmio di medio periodo a quanto tempo corrisponde?”. Intervistati appartenenti a diverse generazioni danno risposte molto eterogenee a questa domanda. Abbiamo osservato che gli intervistati più maturi tendono a rispondere in modo univoco: un orizzonte di risparmio di medio periodo va dai 5 ai 10 anni. Le risposte tendono a diversificarsi al diminuire dell’età: un gruppo sparuto di giovani risponde in linea con le generazioni precedenti, mentre la maggior parte dei Millennials fissa l’orizzonte di medio periodo a 2 o 3 anni. Altri ancora rispondono 1 anno o meno.
ATTENZIONE AL PRESENTE. A livello generale si ha l’evidenza che nei giovani la dimensione progettuale risulta maggiormente contratta rispetto alle altre generazioni. Incertezza lavorativa, carriere caratterizzate dall’alternanza fra studio e lavoro, traiettorie di vita meno lineari e frequente mobilità non consentono di fare programmi né a lungo né a medio termine. Ne consegue una maggiore attenzione al presente. Anche se possiamo affermare che questa attitudine “presentista” costituisca un tratto specifico di questa generazione, tale evidenza resta di carattere generale e non ci aiuta a capire perché le risposte dei Millennials alla domanda riportata in avvio siano così diverse tra loro.
LA QUESTIONE LAVORO. Un conto è dire che un orizzonte di risparmio di medio periodo è sei anni, un altro è dire sei mesi. Soprattutto alla luce della sostanziale univocità di risposte da parte degli intervistati di altre generazioni. Verrebbe da rispondere: dipende dall’inquadramento professionale. I Millennials con prospettive di lavoro più stabili hanno un immaginario progettuale più esteso, i Millennials precari meno. E sicuramente sarebbe una risposta ragionevole: le condizioni presenti influiscono sulla percezione di se stessi nel tempo.
PERCHÈ RISPARMIARE. Tuttavia non è l’inquadramento professionale la variabile decisiva. Infatti anche tra i gli intervistati più maturi c’è chi ha prospettive di guadagno più stabili e chi meno. Ciò che distingue è il significato che si attribuisce al risparmio. L’unanimità degli intervistati più maturi sostiene di risparmiare per proteggersi dagli imprevisti (per sé o per i propri figli). Risparmiare ha valore in sé, non è finalizzato ad un obiettivo preciso, fissato nel tempo.
Per i Millennials il concetto di risparmio (o accantonamento) può assumere almeno tre significati diversi:
- Rinunciare a parte di consumi oggi per assicurarsi un tenore di vita più elevato fra qualche anno (ad esempio, acquisto o ristrutturazione di una casa, acquisto macchina, …)
Chi intende il risparmio in questi termini risponde alla domanda iniziale in modo simile alle generazioni precedenti: un orizzonte di risparmio di medio periodo va dai 5 ai 10 anni.
- Mettere da parte dei soldi per proteggere il proprio presente: il risparmio assolve all’esigenza di avere delle risorse per investire su se stessi qualora la situazione professionale dovesse peggiorare ( ad esempio, perdo il lavoro e ho le risorse necessarie per formarmi e accedere a nuove opportunità di lavoro)
Chi intende il risparmio in questi termini considera un orizzonte di risparmio di medio periodo pari a 2 o 3 anni.
- Evitare di spendere soldi in cose di poca importanza per spenderli in altre cose che interessano di più, tipicamente di carattere esperienziale (ad esempio, evito di uscire a cena tutti i weekend per poter permettermi un lungo viaggio fra qualche mese)
Chi intende il risparmio in questi termini ritiene che un orizzonte di risparmio di medio periodo sia equivalente ad 1 anno o meno. Ciò che caratterizza maggiormente il modo di risparmiare dei giovani è il fatto di essere un risparmio mirato ad obiettivi precisi. La diversa natura degli obiettivi per cui si risparmia determina gli orizzonti di tempo del risparmio. L’obiettivo di investire in capitale immobile determina un orizzonte di risparmio più esteso. L’obiettivo di investire in capitale umano (sia un investimento formativo o un investimento in esperienze di vita) determina orizzonti di risparmio più brevi.